sabato 30 aprile 2016

Gli eroi di Köln-Müngersdorf.

In 90 minuti, undici coraggiosi calciatori si sono guadagnati l'immortalità calcistica. Il loro attaccamento ai colori del Fortuna Düsseldorf che li ha portati a vincere contro i favoritissimi calciatori dello FC Schalke 04 fu leggendario. Era l'11 giugno del 1933 quando al Mungerdorferstadion di Colonia, i ragazzi di Düsseldorf conquistarono la prestigiosa "Victoria", un precursore dell'insalatiera che oggi viene data a chi si aggiudica il campionato di calcio tedesco

 

11 giugno 1933 finale
del Deutsche Fußballmeisterschaft 1932/33

Il Fortuna arriva imbattuta alla finale, segnando 19 reti senza subirne nessuna, un cammino senza dubbio esaltante. Il 7 maggio affrontano il RS Gliwice che viene sconfitto per 9-0 (il primo tempo era terminato sul 3-0), nel turno successivo è la volta dell'SV Arminia Hannover ad essere sconfitto, con un finale di 3-0.
Il 28 maggio a Berlino in semifinale l'Eintracht Frankfurt viene superato per 4-0. 



In finale c'è però il temibile Schalke 04, dato da tutti gli addetti ai lavori come favorito. Si gioca di fronte a 60.000 spettatori, tra cui 20.000 provenienti da Düsseldorf. Lo Schalke fin dai primi minuti di gioco è partito all'offensiva, ma il primo gol l'ha segnato il Düsseldorf, grazie a Zwolanowski al 10'. Lo  Schalke, subita la rete, non riesce più a ritrovare il suo proverbiale gioco così al 70' il Fortuna raddoppia con  Mehl. Sei minuti prima del fischio finale, Hochgesang segna il 3-0 così il Fortuna diventa campione tedesco del 1933!

Questo l'undici vincente:
Pesch, Trautwein, Bornefeld, Janes, Bender, Breuer, farina, Wigold, alti voce, Zwolanowski, Kobierski.Allenatore:  Heinz
Körner.


venerdì 29 aprile 2016

William Ralph "Dixie" Dean: 60 reti in un campionato!

William Ralph "Dixie" Dean, leggendario eroe dei tifosi dell'Everton FC, nasce a Birkenhead, poco distante dalla città di Liverpool. E' il 22 gennaio del 1907. Inizia la sua carriera nella squadra locale del Tranmere Rovers, gioca come centrattacco e con loro mette a segno 27 reti in 30 partite. Molti club importanti iniziano così ad interessarsi a lui, come Arsenal, Newcastle ed Everton. Lui si trasferisce ai Toffes nel 1925 per 3.000 sterline. E' il 1925. Corona il suo sogno perché arriva a giocare nella squadra di cui è sempre stato tifoso da quando suo padre lo portò per la prima volta allo stadio nel campionato 1914-15.
Nella squadra di Liverpool nella sua prima stagione mette a segno ben 32 reti.
L'Everton, si aggiudica il campionato del 1928, grazie a "Dixie" che realizza ben 60 reti, un record tuttora imbattuto in una stagione! 
Nel 1930, nonostante i suoi gol, i Toffes inaspettatamente retrocedono, ma lui decide di restare. Con la fascia da capitano ben salda sul braccio, l'anno successivo li riporta in First Division con le sue 39 reti che gli fanno guadagnare anche il titolo di capocannoniere della Second Division. L'anno successivo l'Everton vince il titolo da neopromossa e Dean è ancora una volta capocannoniere, con 44 reti. Nel 1933 l'Everton vince anche la FA Cup grazie anche ad una sua rete messa a segno nella finale in cui il Manchester City viene sconfitto per 3-0, di fronte a ben 92.950 spettatori.



Dean lascia l'Everton nel 1938 con 383 reti segnate in 433 partite! Oggi è ancora considerato come il più forte calciatore che abbia mai indossato la maglia dell'Everton.
Nella stagione 1938-39 si trasferisce al Notts County dove mette a segno tre reti in sole nove partite. Quando ha trentadue anni firma un contratto con gli irlandesi dello Sligo Rovers. Il giorno che arriva in treno nella città di Sligo trova una folla festante ad attenderlo. Segna sette reti in dieci partite.
Termina la sua carriera con l'Asthon United nella Cheshire County League nella stagione 1939-40, qui gioca due sole partite segnando anche una rete, ma l'inizio della Seconda guerra mondiale pone fine alla sua prestigiosa carriera.

Con la nazionale inglese esordisce quando ha 19 anni, in una partita contro il Galles, con la maglia con i tre leoni gioca 16 partite mettendo a segno 18 reti!


martedì 26 aprile 2016

Le Indie Orientali Olandesi alla Coppa del Mondo

La squadra di calcio nazionale indonesiana ha partecipato solo una volta in Coppa del Mondo di calcio, precisamente all'edizione del 1938, che si giocò in Francia, con il nome di Indie Orientali Olandesi. Furono la prima compagine asiatica che partecipò alla Coppa del Mondo, si qualificò dopo la rinuncia della Nazionale del Giappone.

Giocarono la loro prima partita, il 5 giugno del 1938 al Vélodrome Municipal di Reims, di fronte ad 8.000 spettatori, perdendo 6-0 contro la forte Ungheria. La prima rete arrivò dopo solo quattordici minuti e fu messa a segno da Vilmos "Willy" Kohut un attaccante che giocava in Francia nel Marsiglia. Le altre reti furono messe a segno da Géza Toldi del Ferencvárosi TC, due da György Sárosi anche egli militante nel Ferencvárosi TC e due da Gyula Zsengellér dello Újpest F.C.

sabato 23 aprile 2016

Gli anni ruggenti del Manchester United di Ernest Mangnall

Il 4 gennaio del 1866 a Bolton nasce Ernest Mangnall, sarà colui che regalerà al Manchester United i primi  importanti titoli.
Inizia la sua carriera, nel mondo del calcio, come portiere nel Bolton Wanderers. Nel marzo del 1900 siede per la prima volta sulla panchina di una squadra di calcio: è quella del Burnley. Il club era  stato reltrocesso in Seconda Division al termine della stagione precedente, ma Mangnall non riesce a riportarlo nella massima serie, arriva al terzo posto nella sua prima stagione a quattro punti di distanza dalla zona promozione e non va meglio nella stagione sucessiva, il Burnley arriva solo a metà classifica.

Inaspettatamente nel mese di ottobre 1903,  il Manchester United  gli offre la sua panchina. Qui le cose vanno desisamente meglio: conclude le stagioni 1903 e 1904 al terzo posto, e centra la promozione del 1906.
  Nella sua prima stagione in First Division, la squadra chiude il campionato a metà classifica. 

Poi tutto magicamente cambia.

Nel 1908 i Red Devils iniziano a collezionare vittorie una dopo l'altra, arriva il primo titolo inglese, seguito dalla Charity Shield vinta sconfiggendo il QPR 4-0 nel replay, dopo aver pareggiato la prima sfida per 1-1. Nel 1909 arriva anche la prima FA Cup, sconfiggendo il Bristol City in finale per 1-0. 

Ma non basta, nel 1911 vince nuovamente il campionato e la Charity Shield, surclassando lo  Swindon Town per 8-4.
A questo punto decide di giocare la carta più difficile, trasferendosi ai rivali cittadini del Manchester City, ma con loro ottiene solo un secondo posto nel 1921.

La magia degli anni ruggenti era terminata! 


venerdì 22 aprile 2016

La finale di FA Cup del 1904 e la passione ... del tifoso invasore

Il 23 aprile 1904, il Manchester City ha vinto il suo primo importante trofeo, sconfiggendo il Bolton Wanderers nella finale di FA Cup. Era la ventitreesima finale e si giocava nello stadio del Crystal Palace.Per il Manchester City era la sua prima finale, mentre per il Bolton era la seconda infatti, nel 1894, era stato sconfitto dal Notts County per 4-1. I Citizens erano però dati da tutti come favoriti perchè erano primi in classifica in First Division, mentre il Bolton occupava solo la settima posizione nella Division Two. Insomma sembrava una gara senza storia!Era una bellissima giornata quando le due squadre si affrontarono; oltre 60.000 persone riempivano le tribune dello stadio del Crystal Palace di Londra, tra loro c'erano anche il primo ministro Arthur Balfour, il  ministro delle Colonie Alfred Lyttelton, il Postmaster General Lord Stanley e Lord Kinnaird.
  
Il Manchester City entrò sul campo di gioco per primo, guidato dal suo capitano Billy Meredith, seguito poco dopo dai suoi avversari. La gara fu talmente equilibrata per i primi venti minuti, che un giornalista sportivo dell'Athletic News scrisse: "All'inizio c'era poco da scegliere tra le rivali".

Ma al 23', il City passa in vantaggio proprio grazie al suo capitano Billy Meredith che raccolto un passaggio di George Livingstone dribblò Bob Struthers e tirò, senza indugi, nella porta avversaria, il portiere Dai Davies non riuscì ad intervenire e la sfera entrò nella sacca. Qualcuno poi dirà che la rete fu segnata in posizione di fuorigioco, ma in campo nessun giocatore del Bolton protestò.
  
Subito dopo la rete dei Citizens, un esuberante tifoso del Manchester City invase il  campo, per essere successivamente, scortato via dalla polizia, lo Sporting Chronicle disse che "l'uomo è stato poi riportato indietro sulle gradinate, e che la polizia era rimasta impressionato dalla passione che aveva dimostrato". Altri tempi!

Il Bolton cercò in tutti i modi di pareggiaree pur riuscendo ad avere la maggior parte del possesso palla per tutto il secondo tempo,  i suoi avanti non riusciromo mai a superare Jack Hillman perdendo così alla fine per 1-0.

La FA andava così nella città di Manchester! 



lunedì 18 aprile 2016

Il primo campionato di calcio in Argentina

Il 12 aprile 1891 si è giocata, nella città di Buenos Aires, la prima giornata del primo campionato di Primera División argentina, quel giorno si sono giocate solo due partite e sono scese in campo quattro delle cinque squadre che componevano il nuovo campionato.

Fondata all'inizio di quell'anno da Alex Lamont della scuola
Saint Andrew's Scots di Buenos Aires, il nuovo campionato è stato il primo che si è giocato al di fuori delle isole britanniche e dell'Olanda. Oltre al Saint Andrew's, comprendeva gli Old Caledonians, i Buenos Aires and Rosario Railway, il Belgrano FC, ed il Buenos Aires FC

In quella prima giornata, i biancoazzurri del
Saint Andrew's hanno sconfitto il Buenos Aires per 5-2, mentre gli Old Caledonians hanno schiacciato il Belgrano FC con un netto 6-0. Le due squadre che hanno vinto la loro partita inaugurale hanno continuato a fare bene nel corso della stagione vincendo sei partite, pareggiandone e perdendone una. Così per decidere a chi assegnare il titolo si è giocata una finalissima vinta dal Saint Andrew's per 3-1 dopo i tempi supplementari.

 Equipo de St. Andrew's en 1891, histórico primer campeón del fútbol argentino

venerdì 15 aprile 2016

Vecchie formazioni

Immagini, ingiallite dal tempo, di squadre che hanno fatto sognare tanti tifosi.
I nostri nonni! Forse.

La Novese nel 1914

I "Xeneizeis" del Boca Juniors nel 1934

La MATER Roma ...
Questa è una rara figurina della squadra
 

I giocatori Uruguaiani alle Olimpiadi di Parigi nel 1924 

La squadra islandese dell'Unitas Helsinski nel 1917

Testi e foto di Marko Rinaldo Durante  

giovedì 14 aprile 2016

Il club che diventò ... il Manchester United

Il 26 aprile 1902, il club inglese di Second Division, il Newton Heath Football Club cambia il suo nome. Una cosa piuttosto inusuale, ma perchè questo accadde?
Il club, soprannominato
the Heathens (i pagani), era stato fondato nel 1878 dai lavoratori del deposito dalla Newton Heath della Lancashire and Yorkshire Railway, che si trovava nella città di Manchester. Per questo motivo il nome iniziale del nuovo club è Newton Heath L & YR Football Club, ma quando vengono iscritti nella Second Division inglese nel 1893, decidono di togliere "L & YR" dal loro nome.



Pochi anni dopo, nel 1902, i Pagani sono in gravi difficoltà finanziarie. I loro debiti arrivati a più di 2.500 sterline (una cifra enorme) li sta portanto al fallimento. Il capitano del club, Harry Stafford, tenta il tutto per tutto e contatta J.H. Davies, l'amministratore delegato delle vicine Manchester Breweries. Stafford miracolosamente riesce a convincere Davies a fare un investimento consistente, permettendo al vecchio club di continuare a vivere. In cambio, però Davies ottiene la carica di presidente.

Sembrava la salvezza e invece ... il povero club dei Pagani stava per scomparire per sempre.

Il presidente decise infatti di adottare un nuovo nome e cnuovi colori proprio a significare il nuovo inizio del suo club. Le divise giallo verdi furono messe da parte venendo sostituite con altre dai colori rosso e neri e, dopo aver scartato nomi come "Manchester Central" e "Il Manchester Celtic," il nuovo presidente decide di chiamare il suo club Manchester United Football Club!  

Vecchio calcio ... quasi dal sapore moderno! 


mercoledì 13 aprile 2016

La finale della FA Cup del 1909

L'attesissima gara si giocò il 24 aprile del 1909 a Londra, nello stadio del Crystal Palace e si affrontarono due delle migliori formazioni della First Division di quel periodo: Manchester United e Bristol City.

Era la prima volta che queste due squadre partecipavano ad una finale di FA Cup, i pronostici della vigilia, accreditavano il Manchester United come squadra favorita, essendosi aggiudicato il titolo di campione della First Division nella stagione precedente. Una finale però è sempre una gara aperta ad ogni risultato ed i tifosi di Bristol si facevano coraggio pensando al fatto che i Red Devils di Manchester avevano perso per 1-0 contro il "loro" Bristol City, a Bank Street, appena due settimane prima e che i Robins erano sotto di un solo punto in classifica con due partite ancora da giocare. Insomma in FA Cup e campionato niente era ancora stato deciso.



Dato che entrambi i club usavano solitamente delle casacche rosse, prima della finale, la Federazione inglese li invitò a creare una nuova maglia per l'occasione: i giocatori del Manchester United sfoggiarono una maglia bianca con un V rossa al centro ed una rosa rossa di Lancashire sulla sinistra, mentre il Bristol City scelse una casacca di colore blu. 
Lo United, precursore del calcio di oggi, organizzò addirittura un evento di presentazione con la stella della musica di allora George Robey per presentare le nuove divise dei suoi giocatori.Solo pochi minuti prima dell'inizio della finale, i tifosi del Manchester United tirarono un sospiro di sollievo, infatti il loro club, inaspettatamente, riuscì a recuperare uno dei suoi calciatori più importanti, Sandy Turnbull che era stato alle prese con un infortunio al ginocchio, ma che la mattina della partita, convinse il suo allenatore, Ernest Mangnall, a farlo scendere in campo. Mai scelta fu più giusta!
 
L'unica rete della gara fu messa a segno al 22': un tiro di Harold Halse colpì la traversa, la palla rimbalzò a pochi passi da Sandy Turnbull che, da grande oppurtinista, la calciò prontamente alle spalle del portiere Harry Clay. Il Bristol City poco dopo ebbe la sua migliore occasione della partita per pareggiare le sorti dell'incontro: quando un lancio millimetrico portò Bob Hardy solo davanti alla porta, ma il suo tiro passò di poco alto sopra la traversa della porta difesa da Harry Moger. 

Per il Manchester United non fu tuttavia una vittoria facile, infatti dovette anche giocare buona parte dalla gara in dieci uomini dopo che il terzino sinistro Vince Hayes rimase infortunato, in quei tempi non era possibile effettuare sostituzioni, Mangnall così spostò il povero Hayes nel ruolo di attaccante, lasciandolo in campo  fino alla fine della gara, anche se ovviamente rimase fermo in un angolo del rettangolo verde di gioco.
   
Alla fine i calciatori di Manchester riuscirono a mantenere il gol di vantaggio e Charlie Roberts diventò il primo giocatore del Manchester United a sollevare la FA Cup!



martedì 12 aprile 2016

Il Borussia Neunkirchen nel 1918

Cento anni fa, la Prima guerra mondiale era iniziata. Tra i combattenti della zona della Saar ci furono anche un buon numero di calciatori. Arthur Goedicke giocò per il Borussia Neunkirchen, proprio come i fratelli Karl e Willy Brüder. Karl cadde nei primi mesi di guerra.


Di Arthur Goedicke resta una vecchia foto, ingiallita dal tempo, che è stata scattata poco prima della fine della guerra: una foto relativa ad una partita di calcio. Con la squadra della Fliegerersatzabteilung (FEA) 1, di stanza a Altenburg, Goedicke ha vinto (è il quarto da sinistra in maglia bianca), il 5 settembre 1918, per 7-0 contro il FEA 6 proveniente da Großenhain.

testo e foto di Michael Quell

sabato 9 aprile 2016

La fantastica Máquina

La Máquina è il soprannome che è stato dato alla squadra di calcio del River Plate in riferimento al periodo degli anni 1940. Dal 1941 al 1947, sotto la guida del tecnico Renato Cesarini prima e di José Minella poi, la formazione del River ottenne quattro titoli nazionali, mostrando un gioco baldanzoso ed esteticamente gradevole, basato sui rapidi scambi tra i giocatori.
La compagine fu anche soprannominata Los Caballeros de la Angustia (i cavalieri dell'angoscia), dato che vincevano spesso con reti all'ultimo minuto e davano sempre l'impressione di essere in procinto di segnare.
Il River aveva già destato particolare interesse per il proprio stile di gioco verso la fine degli anni 1930, tanto da essere stato chiamato Máquina una volta nell'agosto del 1938. I cinque giocatori che componevano la linea offensiva tra il 1936 e il 1937 erano Peucelle, Vaschetto, Ferreyra, Moreno e Pedernera: nel '37 riuscirono a realizzare 106 gol in 34 gare, stabilendo un primato.Il modulo utilizzato dall'allenatore dell'epoca, l'ungherese Imre Hirschl, non era dissimile dal sistema, anche se utilizzava due difensori anziché tre ed era dunque soprannominato "MW" invece di "WM".
La dirigenza decise di dare maggior valore al proprio settore giovanile, concentrando l'attenzione sulla formazione dei calciatori all'interno del club. Nel 1939 debuttò la mezzala Labruna, e così la linea d'attacco della società riverplatense nel 1940 aveva già quattro dei cinque attaccanti che divennero poi celebri nella Máquina: Muñoz, Moreno, Pedernera e Labruna; al posto di Loustau vi era ancora Aristóbulo Deambrossi, ala sinistra.L'ossatura della squadra era composta dai difensori Aarón Wergifker e Ricardo Vaghi, al River da diversi anni; a centrocampo vi era José Minella, che in seguito assunse il ruolo di allenatore. Nel 1942 Deambrossi lasciò il club, venendo sostituito da Loustau: si compose così il quintetto d'attacco che negli anni successivi avrebbe dimostrato una prolificità fuori dal comune.
La prima stagione de La Máquina fu quella del 1941. Sebbene il soprannome non fosse ancora stato coniato il club si aggiudicò la vittoria del campionato argentino, imponendosi sui secondi classificati del San Lorenzo de Almagro con un margine di quattro punti nella classifica finale. A dare al River la vittoria fu l'ultima giornata, che vide la squadra bianco-rossa superare per 3-1 l'Estudiantes. La prima linea fu particolarmente efficace, grazie anche al contributo di Deambrossi e, specialmente, del centravanti Pedernera. Le capacità realizzative della squadra furono valorizzate dalla difesa, solida e ben organizzata, imperniata su Vaghi, Ramos e Yácono. Il 21 settembre scese in campo per la prima volta il già menzionato quintetto.

 testo e foto di Marko Rinaldo Durante

Il favoloso River degli anni quaranta

venerdì 8 aprile 2016

Fritz Förderer bomber tedesco

Fritz Förderer nasce il 5 gennaio del 1888 a Karlsruhe nel Baden-Württemberg, soprannominato "Frieder", è stato uno dei migliori attaccanti del calcio tedesco, negli anni dal 1908 al 1913 ha indossato per undici volte la maglia della squadra nazionale di calcio tedesca, segnando ben dieci gol! Un record.

Inizia la sua carriera con il
FC Germania per poi passare nelle fila del prestigioso Karlsruher FV, una delle compagini migliori di quegli anni, diventando in breve tempo uno dei migliori calciatori del suo tempo. Quando ha solo 20 anni, esordisce con la Nazionale della DFB nella prima partita della storia della Nazionale tedesca; è il 5 aprile del 1908 e a Basilea affronta la Svizzera, allora una potenza del calcio continentale. 
La Germania è sconfitta per 5-3, ma lui realizza un gol. Pochi giorni dopo, scende in campo con la sua nazionale contro l'Inghilterra. Segna ancora, anche se solo il gol della bandiera in una netta sconfitta per 5-1. E' il 20 aprile e si gioca al Berlin-Mariendorf.


Il 15 maggio 1910 con il
Karlsruher FV, sul campo neutro di Colonia, si laurea campione di Germania, dopo aver sconfitto nella finale l'Holstein Kiel per 1-0 dopo i tempi supplementari. 
Altri importanti successi li ottiene nella Kronprinzenpokal quando giocando con la selezione della Germania del Sud si aggiudica questa prestigiosa coppa nelle stagioni 1910 e 1912. Si ripeterà anche nel 1921 ma questa volta con la squadra della Germania centrale.  

Dopo la prima guerra mondiale passa nelle fila del VfL Halle 1896.  


Ha anche partecipato alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912 giocando con la sua Nazionale contro la Russia e l'Ungheria segnado in entrambe le gare:  alla Russia segnò addirittura quattro reti, in una vittoria per 16-0 che è passata alla storia

Hanno detto di lui: "I suoi dribbling, il suo controllo di palla, i suoi tocchi improvvisi a destra e a sinistra, erano di classe mondiale. Uno dei migliori attaccanti in Germania".

Le foto sono di suo nipote Alexander

giovedì 7 aprile 2016

Adolfo Pedernera: il più forte di tutti!

"Pelè, Maradona od io? Chi è stato il migliore tra noi? Si vede che non avete mai visto giocare Pedernera. Lui è stato un gradino sopra gli altri. Sopra tutti. Sempre. Se oggi, dopo che ho vinto tutto, e ne ho viste di ogni colore, dopo che ho segnato a chiunque ed ho giocato al fianco dei migliori, se chiedete a me che cosa penso quando chiudo gli occhi e sussurro nella mia mente la parola ‘fùtbol’, io vi diró che la mia testa non risponderà, mentre il mio cuore penserà invece sempre e solo ad una persona: Adolfo Pedernera. Lui per me è stato un maestro. È stato il calcio. Tutto questo, lo devo a lui. Il calcio lo veneri, sempre; perché così non ne incontrerà mai più".
(Alfredo Di Stefano)

Adolfo Pedernera (Buenos Aires, 15 novembre 1918 – Buenos Aires, 12 maggio 1995) è stato un allenatore di calcio e calciatore argentino, di ruolo attaccante.
Ha legato il suo nome alla storia del River Plate degli anni 40: "La Máquina". Nonostante la posizione di centro-attacco (all'epoca una sorta di "boa" in area di rigore con unico compito di mettere la palla in rete), Pedernera è più una mezza punta: ama infatti rientrare spesso a centrocampo, trascinandosi dietro il marcatore e lasciando campo libero ai compagni di reparto. Dotato di una tecnica straordinaria: ha l'incredibile capacità di riuscire a servire sempre il compagno meno marcato con lanci millimetrici, il suo tiro è potente e preciso.
È considerato come il calciatore che ha inventato il ruolo di trequartista, all'epoca noto come centro-attacco. Giocava quasi in ogni ruolo dell'attacco, dal centravanti al regista. Cresciuto nell'Huracan, passò presto al River Plate squadra della quale sarebbe diventato la stella incontrastata per oltre un decennio. Lasciò la squadra per un'offerta milionaria del Club Atletico Atlanta dove tuttavia rimase una sola stagione. Tornò quindi all'Huracan ma nel 1949, anche a causa dello sciopero si trasferì in Colombia dove continuò ad incantare ed a vincere sino al 1954 quando, a causa della nuova normativa sui trasferimenti, fece il suo secondo ritorno all'Huracan smettendo di giocare nel 1955.

 testo e immagine di Marko Rinaldo Durante

Adolfo Alfredo Pedernera e René Alejandro Pontoni

Novembre 1922 incidenti sulle gradinate di Torino

L'Unione Sportiva Torinese affronta il Pisa, in una fredda domenica d'inverno. 
I tifosi biancocelesti della compagine torinese quando mancano pochi minuti allo scadere della novantesimo e la loro squadra si trova sotto di una rete, vedono che finalmente la palla, scagliata da un attaccante unionista, supera la linea bianca della porta, per venire però ributtatta in campo da un difensore della formazione toscana. Giusto il tempo di saltare in piedi ed esultare che si accorgono, sorpresi, che l'arbitro il Sig. Grossi, annulla quella rete che a tutti loro sembra invece regolarissima. 

In un attimo un nutrito numero di supporters invade il campo, circonda minaccioso l'arbitro che ... in un battibaleno decide ... di concedere la rete. In testa al gruppo un tifoso biancoceleste che brandendo una bottiglia nella mano parla in maniera piuttosto convincente.

L'arbitro nonostante la rete tanto discussa venga poi convalidata, si spaventa e tal punto che  ... decide di abbandonare il campo.

La partita fino a quel punto era stata però molto bella, vantaggio del Pisa con un tiro al volo di Guerrieri dopo un passaggio di Merciai, l'Unione pareggiò nel primo quarto d'ora della ripresa con un colpo di testa di Audisio, poi al quarantesimo il nuovo vantaggio dei pisani ...  prima dei famosi tafferugli.



martedì 5 aprile 2016

La prima rete nella Coppa del Mondo

Il 10 dicembre del 1907, Lucien Laurent è nasce a Saint-Maur-des-Fossés a pochi passi dalla città di Parigi. Passerà alla storia del calcio perché è stato colui che ha segnato il primo gol della Coppa del Mondo, era il mese di luglio 1930, e di giocava la coppa del Mondo in Uruguay, lui con la maglia della Nazionale francese affrontava il Messico.




"Stavamo affrontando il Messico e nevicava, dato che nell'emisfero meridionale era inverno. Uno dei miei compagni crossò il pallone e io ne seguii con attenzione il movimento, colpendolo al volo di destro. Fummo tutti contenti, ma non esultammo — nessuno comprese che eravamo passati alla storia. Una veloce stretta di mano e proseguimmo l'incontro. Non ci fu neanche dato un compenso: all'epoca eravamo dilettanti a tutti gli effetti".

Laurent ha iniziato la sua carriera con il Cercle Athlétique de Paris Charenton, dove ha militato dal 1921 al 1930. Nel 1930, andò a lavorare in una fabbrica della Peugeot e così trasferito alla squadra della società, il Peugeot Sochaux. In quell'anno ha anche avuto la sua prima convocazione per la Nazionale francese, debuttando in una sconfitta per 2-0 contro il Portogallo nel febbraio 1930.

Nel mese di luglio 1930, è partito con i Bleus destinazione Uruguay per partecipare alla prima Coppa del Mondo. La Peugeot, gli ha dato dei giorni liberi per effettuate il viaggio, ma non fu ovviamente pagato per giocare ricevendo solo una piccola somma di denaro dalla Federcalcio francese come rimborso spese. La prima partita della Francia quella contro il Messico si giocò davanti a una folla di 1.000 aspettatori al  Estadio Pocitos di Montevideo. La sua rete, che è passata alla storia come la prima in assoluto realizzata in una Coppa del Mondo, Laurent l'ha realizzata al 19', quando ha scagliato la palla in rete con un preciso tiro al volo dopo un passaggio di Ernest Liberati. La  Francia qual giorno ha vinto per 4-1.

Dopo la Coppa del Mondo, Lucien ha giocato per diversi club tra cui il Rennes e lo Strasburgo. Nel 1940, fu fatto prigioniero dai tedeschi e ha trascorso tre anni come prigioniero di guerra in Sassonia. Dopo il suo rilascio nel 1943, ha ripreso la sua carriera da giocatore con il Besançon RC.




 



Si è ritirato nel 1946, è rimasto a Besançon ha aperto una birreria e ha continuato a giocare in partite regolari fino all'età di 86 anni. Nel 1998, è stato l'ultimo membro della squadra del 1930, a vedere la Francia vincere la Coppa del Mondo.

lunedì 4 aprile 2016

Formazioni di inizio novecento


I pionieri dell'Albenga negli anni '20.


L'Unione Sportiva Milanese fu una squadra di Milano che disputó i campionati nazionali sino al 1938, anno in cui si uni al F.C. Internazionale per formare l'Ambrosiana.
Che in seguito riprese l'antica denominazione di Internazionale.


Il Derthona squadra di Tortona negli anni '20.

  
Un incontro internazionale fra la squadra Svizzera del Servette e il Bologna negli anni '20. 


Un immagine del Savoia Calcio relativa al Campionato 1923-'24, anno in cui incontrò il Genoa nella finale per lo scudetto, vinto poi da quest'ultimo.


Una bella immagine della Nazionale italiana nel 1927.  

Immagini e testi di Marko Rinaldo Durante