giovedì 31 marzo 2016

febbraio 1910, il match Genoa-Doria

La Doria si presenta sul rettangolo di gioco nella formazione tipo, mentre il Genoa schiera un undici molto trasformato: torna in campo Hug ed il portiere titolare Brunoldi infortunato viene sostituito da Lissone.



I giocatori del Genoa, come loro abitudine, appena entrati in campo, si radunano e lanciano un triplice hurrà prima di iniziare la contesa. Alle 15:15 in punto, l'arbitro Goeddley della Juventus fischia l'inzio dell'attesissima gara. E' un derby, non c'è bisogno di aggiungere altro!
Partono bene i rossoblu che attaccano i loro rivali cittadini, la gara diventa spigolosa e l'arbitro è costretto ad intervenire in più di una occasione.
Al 6° minuto è la Doria a passare in vantaggio, Cali calcia splendidamente una punizione, la palla arriva a Santamaria che, solo al centro dell'area di rigore, non ha difficoltà a portare in vantaggio i suoi. Il Genoa torna ad attaccare alla ricerca della rete del pareggio, ma sono ancora i doriani a segnare, siamo al 23' quando Cali calcia la palla in rete direttamente da calcio di punizione.
Subito viene sommerso dagli abbracci dei compagni di squadra che si comolimentano con lui della sua prodezza.
I giocatori del Genoa, con la forza della disperazione, si gettano, coraggiosamente, ancora in attacco ma  Smith e Elliot non riescono a tramutare in rete le buone occasioni capitate loro.

Ad inizio della ripresa i doriani segnano subito: Bronello serve Demarchi che da buona posizione supera ancora il povero Lissone. 3-0!
La gara diventa molto dura ed i falli si sprecano, il Genoa si porta disperatamente in attacco, Mayer, Smith e Elliot danno il massimo fino allo scadere ma il risultato non cambierà. I tifosi doriani applaudono i loro calciatori come fanno quelli rossoblu perché comunque i loro beniamini hanno provato fino alla fine a ribaltare la situazione.


grazie a Marko Rinaldo Durante per la consulenza storica

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