venerdì 10 giugno 2016

Carrellata fotografica

Il Pro Patria di Busto Arsizio negli anni '30

Il Fiorenzuola nel 1922

Campionato 1922-'23. In serie A ci giocò la Rivarolese, squadra di Rivarolo Ligure, dalla maglia gialla con banda rosso-nera e stella rossa sul cuore. In quel campionato su suol mitico campo "Torbella" la Rivarolese sconfisse la Juventus, una Juventus fortissima, la sconfisse per 2-0 e si permise pure di impattare 1-1 col Milan ... Altri tempi... Tempi nei quali predominava la poesia e non il denaro! 

(testi e foto di Marko Rinaldo Durante

martedì 7 giugno 2016

Europeo 1964: le reti di Pereda

Jesús María Pereda Ruiz de Temiño soprannominato Chus Pereda, è stato l'eroe spagnolo dell'edizione del 1964 del Campionato europeo di calcio del 1964, le cui semifinali e la finale si giocarono proprio in terra iberica.
Pereda nasce a Medina de Pomar, Burgos, il 15 giugno del 1938. Si trasferisce a Balmaseda dove inizia a giocare a calcio e quando è poco più che adolescente diventa il capitano della rappresentativa provinciale U16. Inizia la sua carriera professionale con la
Sociedad Deportiva Indautxu, una squadra delle città basca di Bilbao. Successivamente, non viene ingaggiato però dall'Athletic Bilbao perchè non è basco di nascita, così decide di trasferirsi a Madrid per indossare la prestigiosa maglia del Real. E' la stagione 1958-59.

Con le Merengues, Pereda gioca solo due partite nella Liga spagnola, riuscendo però anche ad andare in rete in una gara contro il Real Zaragoza, è ancora giovane ed inesperto così viene ceduto, nel corso di quella stagione, in prestito al Real Valladolid in Segunda Division. Torna, nel campionato 1959-60, nella massima serie con il Sevilla FC: qui si fa valere, mettendo a segno 11 gol.

Nell'estate del 1961, Pereda firma un contratto con il FC Barcelona, ​​in breve tempo diventa uno dei calciatori simbolo del club blaugrana: in 293 partite ufficiali nel corso di otto anni realizza la bellezza di 104 gol e vince per due volte la Copa del Generalísimo, nel 1963 e nel 1968.

                                                       (Pereda è il secondo accosciato da sinistra)

Il nome di Pereda però è indissolubilmente legato alla vittoria del Campionato europeo di calcio da parte della Spagna. Grazie a due sue reti le furie rosse riescono ad aggiudicarsi l'ambito trofeo. In semifinale quando scende in campo al fianco del suo compagno di squadra del FC Barcelona Josep Fusté, contro l'Ungheria, il 17 giugno del 1964, realizza la prima rete degli spagnoli al 35' del primo tempo. Rete fondamentale perché la contesa si chiuderà, dopo i tempi supplementari, sul 2-1 per i padroni di casa. Quella più importante è però quella messa a segno nella finalissima di Madrid il 21 giugno del 1964,
contro l'Unione Sovietica, al 6' minuto porta in vantaggio la Spagna! Ma non solo dopo il pareggio dei sovietici due soli minuti, sarà suo il passaggio che permette a Marcelino di realizzare la rete del definitivo 2-1 all'85'.


 La rete decisiva di Marcelino

lunedì 6 giugno 2016

La storia dell'Europeo di calcio: 1960 l'incredibile rimonta della Jugoslavia

E' il 6 giugno del 1960, quando di fronte a 26,370 spettatori al Parco dei Principi di Parigi, si gioca la prima partita del Campionato Europeo: sarà una gara scoppiettante, ricca di colpi di scena, non adatta ai deboli di cuore. I francesi sperano di sfruttare il fattore campo e di riuscire ad eliminare l'ostica Nazionale della Jugoslavia.

La Nazionale francese si è qualificata alle semifinali, sconfiggendo prima la Grecia e dopo l'Austria, senza troppi problemi. Arrivavano però a giocarsi all'accesso alla finalissima non potendo contare su due dei loro uomini migliori:
Raymond Kopa e Just Fontaine, autore di 30 gol in 21 incontri internazionali.
Per i francesi l'inizio è traumatico, dopo solo undici minuti Milan Galic porta gli ospiti in ​​vantaggio. Ma accade il miracolo: i francesi centrano il pallone e trovano, nella loro prima azione, la rete del pareggio: è il 12' e lo mette a segno Jean Vincent, dello Stade Reims.

I calciatori transalpini sulle ali dell'entusiasmo si gettano in avanti, al 43' Francois Huette realizza il meritato 2-1. Nella ripresa, al 52', i blu di Francia con Maryan Wisnieski segnano ancora: Francia  Jugoslavia 3-1, c'è scritto sul tabellone.

I tifosi sugli spalti sono entusiasti, la finalissima sembra a portata di mano, tutto lo stadio è pieno di bandiere francesi che sventolano nella notte parigina.  Al 55' però la Jugoslavia segna la sua seconda rete con Ante Zanetic. Passano solo sette minuti e Francois Huette realizza la sua doppietta. 4-2, la gara sembra ora davvero finita, due reti da rimontare sembrano una montagna difficile da scalare!

Poi accade quello che nessuno avrebbe potuto prevedere, la Jugoslavia accorcia al 75' con Tomislav Knez. I francesi si disuniscono, sono stanchi ... arriva la paura, quella maledetta paura di non farcela. Drazan Jerkovic, l'attaccante della Dinamo Zagabria, realizza in due soli minuti una doppietta. La Jugoslavia è in vantaggio!

Negli ultimi dieci lunghissimi minuti di gioco, i francesi si lanciano coraggiosamente all'assalto della porta avversaria, ma non c'è niente da fare, la Jugoslavia arriva in finale dove affronterà l'URSS.




 

giovedì 19 maggio 2016

Levratto ed il suo tiro "spacca lingua"

Felice Levratto fu un giocatore dal tiro incredibile. Nato calcisticamente nel Vado, dove vinse la prima ed unica Coppa Italia del piccolo Club savonese, al Genoa dove fu autore di campionati strepitosi. Da qui alla Nazionale il passo fu breve.

Si racconta che durante una partita fra la nostra Nazionale e il Lussemburgo un suo tiro fu così potente che tranciò di netto una parte della lingua del portiere lussemburghese Bausch.
Il quale dopo essersi fatto medicare tornò molto "stoicamente" in campo, ma si racconta che quando Levratto si presentò da solo davanti ad esso, questo fuggi dalla porta gridando ... Levratto scoppiò a ridere e tiro fuori ...

 testo e foto di Marko Rinaldo Durante

venerdì 13 maggio 2016

E' uscito UK football stories n.2

La Urbone Publishing ha fatto uscire in questi giorni il secondo numero di UK football stories, libro dedicato al calcio e alla cultura anglosassone.
Un salto indietro nel tempo alla scoperta di personaggi leggendari che hanno reso unico il calcio proveniente da oltre manica. Dal grande George Best icona di un periodo storico, al "King" Kevin Keegan il re della Kop di Liverpool. Ma non solo si respirerà l'aria dell'Hampden Park, ci si immaginerà hooligan al seguito di una squadra con i propri riti e le proprie regole mai scritte ma rispettate da tutti, si capiranno le motivazioni che hanno spinto un gruppo di coraggiosi tifosi ad abbandonare il vincente Manchester United, per fondare un altro club partendo dalle categorie più basse del calcio inglese. Solo per coerenza e mentalità.
Ma non solo ... una lettura a punta di dito (il Subbuteo) e le vicende di due squadre: Manchester City e Swindon Town con una storia poco conosciuta ma che merita si essere raccontata.
Se volete conoscere aspetti poco noti, ma non per questo meno interessanti, del calcio inglese, questa è la pubblicazione che fa per voi!


http://www.urbone.eu/obchod/uk-football-stories-n-2
Questo il link se siete interessati.

L'Arena del Sole di Rodi

Lo stadio della città greca di Rodi venne inaugurato nel 1932, dalle autorità italiane, che ai tempi occupavano l'isola del dodecanneso.
Aveva una capienza di 8.500 spettatori, oggi ridotta a 3.693. Attualmente è l'impianto in cui giocano le due compagini di Rodi: il Diagoras F.C. e il Rodos Football Club.
Il record di affluenza è stato registrato nel campionato 1981-1982 in occasione di una partita del Diagoras F.C. contro l'Olympiakos, partita giocata davanti a circa 8 500 spettatori.

Se siete in vacanza a Rodi e volete visitare questo vecchio impianto ecco le indicazioni:  l'impianto si trova appena fuori dalle mura medievali della città vecchia (lato sud) e quindi molto facile da trovare. Se arrivate dal  centro della città, basta seguire Republic Street, parallela al perimetro esterno delle mura. Non girate a destra all'incrocio, in direzione di Faliraki e Lindos, proseguire dritto, e dopo 100 metri vi troverete di fronte al vecchio ingresso.

 L'Arena del sole nel 1930

venerdì 6 maggio 2016

Il primo calciatore straniero del Chelsea

Il 15 novembre 1913, il centrocampista danese Nils Middelboe è stato il primo giocatore non britannico a scendere in campo nella lunga storia calcistica del Chelsea.Middelboe, quando sbarcò a Londra, era già un calciatore famoso, aveva segnato la prima rete della storia della Danimarca e la prima rete messa a segno da una squadra di calcio alle Olimpiadi. Fu nell'edizione del 1908. Con la sua Nazionale vinse la medaglia d'argento quell' anno e nel 1912, quando diventò anche il capitano della Nazionale danese.




Nel 1913, si trasferì al Chelsea dal Kjøbenhavns Boldklub, dove aveva trascorso gli ultimi dieci anni.  Inizialmente firmò per il Newcastle, che poi lo passò al Chelsea proprio all'ultimo minuto. Al suo arrivo allo Stamford Bridge, ricevette la fascia di capitano e guidò la sua nuova squadra ad una vittoria per 2-1 contro il Derby County.Al Chelsea, mantenne lo status di dilettante, lavorando però presso una banca di Londra. A quei tempi chi lavorava in banca guadagnava tre volte di più di un calciatore! Per non intromettersi con la sua carriera in banca, il Chelsea non gli chiese di giocare in trasferta.




Middelboe è rimasto con il Chelsea per dieci anni e ha collezionato un totale di 175 presenze. In seguito, ha giocato per un paio di club amatoriali, poi è diventato l'allenatore del Clapham Oriente nel 1929. Nel 1936,  tornò in Danimarca come allenatore della Kjøbenhavns Boldklub facendogli vincere il campionato.